Vintage, la forza del passato

La forza del vintage funziona non solo nel mondo della moda. Oggi si parla molto di vintage, anche nell’arredamento. Ma spesso non è proprio chiaro ciò di cui stiamo parlando. 

La parola vintage deriva dal francese antico vint (venti) age (anni) ed è stata coniata per il mondo del vino. Indicava dunque una bottiglia prodotta almeno vent’anni prima.

La definizione si è poi allargata ad altri settori, come quello della moda, dell’oggettistica, delle automobili e dell’arredamento. Vintage indica prodotti che aumentano di valore nel tempo, nello stesso modo in cui alcuni vini, invecchiando, acquistano caratteristiche che li rendono più pregiati.

la forza del vintage

Che cosa significa vintage?

Il termine vintage è stato poi utilizzato per identificare la qualità superiore degli oggetti considerati di “culto” per differenti ragioni, se confrontati ad altre produzioni precedenti o successive, specialmente per l’irripetibilità e la non riproducibilità che li contraddistingue, o per ragioni legate a motivi di cultura o costume.

Il fenomeno si può far risalire al Secondo Dopoguerra, ma è negli anni Ottanta che inizia ad affacciarsi il concetto di “stile vintage”. Il passato diventa fonte di ispirazione per gli stili contemporanei, che riprendono tendenze delle epoche precedenti. 

Negli anni Novanta la tendenza vintage si consolida e diventa una costante nell’industria del fashion. È allora che perde i connotati di ribellione contro la società consumistica che l’avevano animata negli anni Sessanta e Settanta, quando indossare abiti usati rappresentava un vero atto politico.

Vintage e alta moda

La tendenza vintage si è diffusa anche nel mondo dello spettacolo, tanto che sui red carpet e negli eventi più importanti i personaggi celebri hanno iniziato a indossare abiti precedentemente usati da altre celebrità, pratica poi amplificata e consolidata fino ad oggi.

Questa abitudine tende a confondere un po’ il mercato, portando a considerare vintage tutto ciò che è di seconda mano. In realtà quelli di seconda mano, che sono stati cioè posseduti da un’altra persona, possono essere stati prodotti in qualsiasi periodo storico, più o meno recente. Il valore di questi oggetti, specialmente di abiti e borse di marchi famosi, non dipende dal tempo, ma dalla qualità, dalle condizioni e dal prezzo originale.

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Vintage o rétro?

Il termine vintage viene spesso confuso con il concetto di rétro, che deriva anch’esso dal francese (rétrospectif). Questo indica prodotti anche moderni ma ispirati alle estetiche, alle forme e agli stili in voga in epoche del passato, spesso anche connotandoli in senso dispregiativo. La definizione di vintage invece riguarda oggetti autentici prodotti in decadi passate.

I due concetti sono abbinabili. Anche se gli oggetti vintage possono avere un aspetto rétro, non tutti i prodotti dall’estetica rétro sono necessariamente oggetti d’epoca.

Il termine remake indica invece la produzione in epoca contemporanea di oggetti che imitano modelli realizzati in epoche precedenti.

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Abbinamenti per la casa

Così come nella moda, anche nell’arredamento si è diffusa la tendenza ad abbinare oggetti vintage a mobili moderni, ai quali sembrano conferire un tocco in più di valore e di originalità. 

Come gestire questi abbinamenti per non correre il rischio di esagerare in un senso o nell’altro?

Intanto i colori. Quelli neutro o pastello sono i migliori in caso si vogliano mischiare arredi contemporanei e vintage. Se desideriamo utilizzare un oggetto dal colore saturo o scuro, occorre fare una scelta oculata.

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Vintage vuol dire anche iconico?

Nel settore dei mobili, con questo termine si indica uno stile che comprende oggetti di pregio vecchi di trenta, quaranta, cinquant’anni, o anche più. Si riferisce in particolare a oggetti diventati iconici sia per l’alta qualità che li contraddistingue sia per il ruolo che nel tempo hanno conquistato nell’immaginario comune.

Spesso le scelte vintage non si limitano ad un fatto puramente estetico. È uno stile che riporta al passato e a epoche vissute, che evoca nostalgia ma anche un sentimento di conforto per i ricordi dei tempi passati. 

Nell’arredamento conferisce originalità alla casa, arricchendola di pezzi unici trovati nei mercatini o nelle cantine della nonna.

Romanticismo e nostalgia

Il vintage può piacere oppure no. Di sicuro ogni oggetto così definito contiene in sé un’idea romantica. Chi apprezza questo stile ama anche tornare indietro nel tempo e immaginare la storia vissuta da quell’oggetto e da chi l’ha posseduto prima di lui.  

Accendere una lampada degli anni Cinquanta, sedersi su una poltroncina anni Settanta o indossare un cappotto di inizio Novecento, ci proietta in un’altra epoca. È come avere addosso un marchio che ci differenzia dagli altri, ai cui occhi risultiamo unici e per questo più attraenti.

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